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Disturbo della memoria: cosa fare?

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Il disturbo della memoria consiste nella difficoltà nel ricordare o apprendere informazioni. Può essere più o meno grave. Ognuno di noi può fare esperienza quotidiana di piccoli disturbi della memoria: andare in una stanza e non ricordarsi come mai, dimenticare il codice di accesso ad un servizio o ad una delle proprie carte, perdere il filo della conversazione mentre si parla con qualcuno. I disturbi della memoria non dipendono necessariamente da un problema neurologico, come la demenza, ma anche da depressione, ansia, stress, carenza di vitamine, colesterolo alto, ipertensione, etc. Un certo calo della memoria è una normale conseguenza dell'invecchiamento. Il declino, che può iniziare già intorno ai 35 anni e risultare evidente intorno ai 45, insorge gradualmente e interessa per lo più la memoria a breve termine. Contribuisce ulteriormente a questa condizione la mancanza di regolari stimoli mentali, che può intervenire con il pensionamento. 

Quando dobbiamo iniziare a preoccuparci?
• Non essere in grado di risolvere problemi o prendere decisioni che siamo soliti fare.
• Sperimentare confusione sul tempo e sul luogo. Se il nostro cervello ricorre alla memoria a lungo termine e a situazioni lontane nel tempo, invece di utilizzare la memoria a breve termine. 
• Bruschi cambiamenti di personalità ed umore.
• Non ricordare nulla dei luoghi o delle azioni da poco realizzati, soprattutto se queste azioni hanno avuto bisogno di molta attenzione. È normale che l’esecuzione di processi automatici, come guidare, creino lacune nella memoria durante il periodo in cui li svolgiamo perché cognitivamente lavoriamo su altri aspetti.
• Avere difficoltà nell'apprendere nuove parole, a scrivere o a leggere.
• Avere difficoltà nel realizzare compiti con cui prima avevamo grande familiarità.
• Perdersi o sentirsi confusi quando si realizzano percorsi abituali o si transita per luoghi ben conosciuti. 


Come potete dedurre, la chiave per differenziare le dimenticanze, la perdita di memoria e le malattie cognitive degenerative, come l’Alzheimer, è la memoria a breve termine. Se notate che il vostro cervello utilizza la memoria a lungo termine per processare informazioni recenti, invece di ricorrere al riferimento logico offerto dalla memoria a breve termine, e continua a ripetere questo tipo di schema, senza dubbi dovete rivolgervi ad un medico.

Cosa fare?


Terapie della medicina ufficiale
Il medico valuta le facoltà mnemoniche e la funzionalità celebrale del paziente. Se giudica il disturbo eccessivo rispetto all'età del soggetto, può prescrivere alcuni Test Funzionalità Tiroidea e CT o MRI Cerebrale, con lo scopo di escludere ogni possibile condizione di base. Ovunque sia possibile, il medico mira a trattare la causa soggiacente. Se si tratta, per esempio di Ipotiroidismo, prescriverà una terapia ormonale, mentre per la depressione può prescrivere degli antidepressivi. Oppure cercherà di aiutare il paziente con delle mappe mentali. 

Omeopatia: Baryta Carbonica, Lycopodium Clavatum, Phosphoricum Acidum, Anacardium Orientale. 

Terapie della medicina naturale

Aromaterapia: olio essenziale di Basilico, di Bergamotto, di Issopo, Lemongrass, di Limone, Mente Piperita, Rosmarino.
 
Fiori di Bach: Clematis, Chestnut Bud, Elm. 
 
Fitoterapia: Ginkgo Biloba, Rosmarino Officinalis, Salvia Officinalis, Melissa Officinalis,  Eleuteococco, Rhodiola, Guaranà, Ginseng. 
 
Naturopatia: è bene non mangiare troppo, perché i pasti abbondanti affaticano l’intero organismo a discapito delle prestazioni intellettive e dell’efficienza della memoria. Carenze o eccessi alimentari agiscono su di noi e sul benessere del nostro cervello. 
Mangiare: pesce azzurro, frutta e verdura che contengono antiossidanti (kiwi, agrumi, fragole, broccoli, cavolini di Bruxelles, carote, spinaci, patate dolci). 
Evitare un’alimentazione composta da alimenti a basso contenuto di grassi saturi (carni grasse, formaggi e prodotti di origine animale in genere) e di colesterolo.


Consigli: il tè verde è un ottimo antiossidante per il benessere del cervello. La banana è un frutto consigliato in quanto contiene magnesio. Il cervello ha bisogno di “grassi buoni” quindi usare olio extravergine di oliva. Praticare regolare attività fisica. 
 
Integratori consigliati:
Omega-3 con 8 molecole di carbonio.
Carotenoidi.
Flavonoidi.
Crucefere.

Multifattore.
Vitamina E.
Calcio, Magnesio e Vitamina D3.

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OMEGA - 3
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CAROTENOIDI
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FLAVONOIDI
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CRUCIFERE
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VITAMINA E
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MULTIFATTORE
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CALCIO - MAGNESIO - VITAMINA D3
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Per riassumere, ci sono certe dimenticanze che possono essere catalogate come normali (per esempio, dove abbiamo lasciato le chiavi oppure un documento) e che possono essere causate dallo stress, dalla vita agitata e piena di preoccupazioni, distrazione e stanchezza. Queste dimenticanze, in generale, non sono gravi e, pertanto, non devono essere motivo di preoccupazione. Al contrario, esistono altre situazioni alle quali bisogna prestare attenzione e non ignorare. Se iniziate a notare che non siete in grado di ricordare cosa avete mangiato il giorno prima, il nome del libro che avete finito di leggere qualche giorno prima, se dimenticate completamente un appuntamento importante che avevate programmato in anticipo, allora probabilmente è necessario un consulto medico.

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