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Capire l'artrite e le varie patologie connesse

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ARTICOLAZIONI

Il termine artrite deriva dal greco e significa “infiammazione delle articolazioni”: è una definizione generica in cui rientrano oltre un centinaio di malattie e disturbi di natura reumatica. Queste malattie possono colpire non solo le articolazioni ma anche i muscoli, le ossa, i tendini e i legamenti che le sostengono. Alcune forme artritiche possono colpire la pelle, gli organi interni e persino gli occhi.
Concentriamoci ora su due malattie legate all'artrite: l'Artrite Reumatoide (AR) e l'Osteoartrite (OA).


Struttura delle articolazioni
L'articolazione è la struttura che fa da congiunzione tra due ossa. Un'articolazione sinoviale è circondata da una capsula resistente che protegge e la sostiene. La capsula articolare è rivestita dalla membrana sinoviale, che produce un liquido lubrificante. All'interno di questa capsula le estremità delle due ossa sono rivestite di un tessuto liscio: la cartilagine. In questo modo si evita il contatto diretto e lo sfregamento fra le ossa.
La cartilagine funge anche da ammortizzatore, proteggendo le estremità delle ossa e facendo sì che gli sforzi si distribuiscano in maniera uniforme.

Ad esempio, quando si cammina, si corre o si salta le anche e le ginocchia sono sottoposte a una pressione che può essere da quattro a otto volte superiore al peso corporeo! Anche se la maggior parte della pressione viene assorbita dai muscoli e dai tendini che circondano le ossa, la cartilagine aiuta queste ultime a sopportare questo carico comprimendosi come una spugna.

L'artrite Reumatoide
Nel caso dell'Artrite Reumatoide il sistema immunitario comincia ad aggredire le articolazioni dell'organismo stesso. Per qualche ragione sconosciuta, nelle cavità articolari affluiscono moltissime cellule del sangue, tra cui i linfociti T, che hanno un ruolo fondamentale nel sistema immunitario. Questo scatena una serie di reazioni chimiche che portano infine all'infiammazione dell'articolazione. Le cellule sinoviali possono cominciare a proliferare in maniera incontrollata, formando una massa di tessuto simile a un tumore, detta panno. Il panno, a sua volta, produce enzimi che erodono la cartilagine. A questo punto le superfici ossee possono entrare in contatto, il che limita i movimenti e provoca dolori lancinanti. Questo processo degenerativo inoltre indebolisce i legamenti, i tendini e i muscoli, così che l'articolazione diventa instabile e parzialmente slogata dando luogo a deformità visibili. Di solito l'artrite reumatoide colpisce le articolazioni in maniera simmetrica, e interessa polsi, ginocchia e piedi. Più del 50% a cui viene diagnosticata presentano anche noduli sotto la pelle. Alcuni diventano anemici e accusano secchezza e dolore agli occhi e alla gola. Il quadro clinico include anche spossatezza e sintomi simili all'influenza. Questa patologia è estremamente variabile riguardo gli effetti, esordio e durata. Il dolore e la rigidità articolare potrebbe manifestarsi lentamente nel giro di settimane o addirittura anni. In alcuni casi può manifestarsi all'improvviso. Avvolte la malattia dura qualche mese e poi regredisce senza lasciare danni osservabili. Altri possono attraversare periodi di riacutizzazione, in cui i sintomi peggiorano, seguiti da periodi di remissione in cui si sentono meglio. Mentre in diversi pazienti per anni devono subirne gli effetti invalidanti, senza avere mai tregua.

Chi è più a rischio?
"Colpisce soprattutto le donne di mezza età" osserva il Dott. Michael Schiff, aggiungendo però che può colpire chiunque in qualsiasi età, bambini e uomini inclusi. Per chi ha parenti affetti da questa malattia il rischio è maggiore. Vari studi, inoltre, fanno pensare che fumo, obesità, ed emotrasfusioni siano tutti fattori di rischio significativi.

Osteoartrite
L'Osteoartrite, afferma la medicina, è sotto molti aspetti come il tempo meteorologico: è onnipresente, spesso può scatenarsi in maniera drammatica quanto meno te lo aspetti (Western Journal od Medicine). A differenza dell'Artrite Reumatoide, l'Osteoartrite difficilmente si diffonde ad altre parti del corpo, ma colpisce solo una o alcune articolazioni. La cartilagine viene lentamente erosa, per cui un osso comincia a sfregare contro l'altro. A questo fenomeno si accompagna la formazione di escrescenze di tessuto osseo dette osteofiti. Si possono formare delle cisti, con ingrossamento e deformazione dell'osso sottostante. Tra gli altri sintomi vi sono nocche nodose, crepitio delle articolazioni colpite e spasmi muscolari, oltre a dolore, rigidità e perdita della motilità. 

Un tempo si credeva che l'osteoartrite fosse semplicemente una conseguenza della vecchiaia. Però gli esperti hanno abbandonato questa idea radicata. Cosa provoca questa malattia? Gli studi sono controversi: alcuni ipotizzano che per prima cosa si verificano delle lesioni ossee e il deterioramento della cartilagine. Altri dicono che il problema nasca dalla cartilagine stessa. Man mano che questa degenera e si sfalda, dicono, aumentano le sollecitazioni a cui è sottoposto l'osso sottostante. L'organismo tenta di riparare la cartilagine danneggiata e questo provoca delle modificazioni patologiche.

Chi è più esposto al rischio di sviluppare questa malattia?
Se è vero che l'età da sola non provoca questa malattia, è anche vero che la perdita della cartilagine nelle articolazioni si verifica più spesso nell'età più avanzata. E' a rischio anche chi presenta delle anomalie nelle superfici articolari, che non combaciano bene, oppure chi ha muscoli deboli nelle gambe e nelle cosce, una può insorgere più facilmente anche nelle articolazioni che hanno subito traumi o sono state logorate dai movimenti ripetitivi tipici di certi mestieri. Una volta iniziato il processo di deterioramento, essere in sovrappeso può esacerbare l'Osteoartrite.

Il Dott. Tim Spector afferma: " L'Osteoartrite è una patologia complessa per cui esistono specifici fattori di rischio di carattere ambientale ma che ha anche una forte componente genetica. Una categoria particolarmente a rischio sono le donne di mezza età o di età avanzata nella cui famiglia ci sono stati casi di osteoartrite. Non dobbiamo nemmeno sottovalutare i danni provocati anche dai radicali liberi e la carenza di vitamina C e di vitamina D3".

Terapia
In genere la terapia prevede la combinazione di farmaci, esercizio fisico e stile di vita. La ginnastica terapeutica che può includere esercizi di mobilità, isometrici, aerobici e isotonici (con i pesi) aiutano. Infatti, migliorano vari sintomi, tra cui dolore, gonfiore alle articolazioni, spossatezza, senso di malessere e depressione. La ginnastica può anche limitare la perdita di densità ossea. Anche altre terapie hanno prodotto buoni risultati: agopuntura, pilates, terapie che implicano l'uso del caldo e del freddo. Anche dimagrendo il dolore diminuisce. Inoltre è utile una dieta che includa cibi ricchi di calcio come ortaggi dalle foglie verde scuro, frutta fresca e pesce proveniente dai mari freddi ricco di Acidi grassi Omega-3. Si devono evitare cibi conservati e grassi saturi. Alcuni hanno ottenuto anche buoni risultati eliminando o riducendo al minimo dalla loro dieta carne, grano e solanacee (pomodori, patate, peperoni e melanzane). In certi casi viene raccomandata una procedura chirurgica detta artroscopia. Comunque non è un intervento risolutivo. Una procedura ancora più drastica è l'artroplastica, in cui l'articolazione (in genere un'anca o un ginocchio) viene sostituita con una protesi. L'intervento risolve il problema per 10-15 anni, e spesso è molto efficace nell'eliminare il dolore. Recentemente la medicina sta alleviando il dolore con antidolorifici, corticosteroidi, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), farmaci antireumatici, che modificano l'evolvere della malattia (DMARD) immunosoppressori, modificatori della risposta biologica e farmaci prodotti con l'ingegneria genetica per interferire la risposta immunitaria.
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Nota Bene: si devono sempre valutare i rischi e i benefici, cosa non facile nè per i pazienti e nemmeno per i medici.

Altre forme di algie o simili
Lupus erimatoso sistemico, Artrite reumatoide giovanile, Gotta, Borsite, Febbre reumatica, Malattia di Lyme, Sindrome del tunnel carpale, Fibromialgia, Sindrome di Reiter, Spondilite Anchilosante etc.

Quali supplementi utilizzare
Niacinammide, Olio di semi di borragine, Olio di enotera, Tripterygium wilfordii (un etanolo acetato di etile estratto dalle radici di TWHF).

Integratori Utili:
Vitamina E.
Vitamina C.
​Omega-3.
Calcio, Magnesio, Vitamina D3.
​Articolazioni e Cartilagini.

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VITAMINA E
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VITAMINA C
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OMEGA - 3
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CALCIO - MAGNESIO - VITAMINA D3
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ARTICOLAZIONI E CARTILAGINI
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Esiste una relazione tra Artrite e Osteoporosi?

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Ebbene si! L'Artrite è tipica della donna con una bassa densità ossea, causando osteoporosi e rischio di fratture alle ossa. L'Artrite e l'Osteoporosi vengono spesso confuse. I loro nomi sono molto simili (soprattutto quando parliamo di Osteoartrite). Si tratta di due malattie croniche (per le quali cioè non esiste cura) e spesso la stessa persona può essere affetta da entrambe. Le donne in menopausa sono un gruppo ad alto rischio di osteoporosi, presentando inoltre un rischio due o tre volte superiore di essere affette da artrite. Entrambe le malattie riguardano l’apparato locomotore, anche se sono diverse nei sintomi, diagnosi e trattamento.

L’osteoporosi (letteralmente “ossa porose”) è la perdita di densità delle ossa, le quali diventano molto fragili, con conseguente 
predisposizione alle fratture, soprattutto dell'anca, della colonna vertebrale e del polso. Tale malattia si può sviluppare in forma primitiva o secondaria. L'osteoporosi primitiva si verifica nella maggior parte dei casi nelle donne in post-menopausa e nei pazienti anziani. L'osteoporosi secondaria deriva dall'impiego protratto di alcuni farmaci osteopenizzanti, cioè in grado di contribuire alla perdita della massa ossea. L’osteoporosi solitamente non presenta alcun sintomo evidente, in molti casi, ci si accorge dell'osteoporosi solo a seguito di una frattura causata da traumi minimi o inavvertiti. Altri sintomi comprendono: mal di schiena, reumatismi, gambe dolenti, calcoli renali, dolore al collo, alle ginocchia.

Cause
Menopausa, carenza di ormoni (estrogeni, somatotropina, testosterone), uso di farmaci (eparina, corticosteroidi, antiepilettici), deficit di calcio, magrezza eccessiva, consumo di alcolici, fumo di sigaretta, sedentarietà, celiachia, insufficienza renale cronica, cirrosi epatica, artrite reumatoide, osteogenesi imperfetta, omocistinuria, acidosi tubulare renale.

Rimedi
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Medicina Ufficiale
L'osteoporosi viene diagnosticata attraverso esami mirati, come la Mineralometria Ossea Computerizzata o MOC, che valuta la densità della massa ossea. Questo esame, comunemente chiamato densitometria ossea, utilizza i raggi X per valutare lo stato di mineralizzazione delle ossa, quindi stabilisce il grado dell'osteoporosi o il rischio della sua comparsa. Il medico può valutare se sono presenti lesioni recenti o pregresse con un esame radiografico o con la morfometria della colonna vertebrale. Le analisi del sangue e delle urine permettono invece di valutare lo stato del metabolismo osseo, possono individuare possibili fattori causali e sono particolarmente utili quando c'è il sospetto di una forma di osteoporosi secondaria. Le misure utili per rallentare il processo patologico e ridurre il rischio di incorrere in una frattura prevedono: integrazione di calcio e vitamina D, esercizi per aumentare la resistenza dell'osso e la forza muscolare, una terapia farmacologica per preservare la massa ossea (es. bifosfonati) o stimolare la formazione di nuovo tessuto osseo (es. raloxifene).

Omeopatia: Calcarea Fluorica, Calcarea Phosphorica, Gelsemium Sempervirens.

Medicina Naturale

Aromaterapia: oli essenziali di Foglie di Salvia, Pino del Canada, Rosmarino CT Borneolo, Lemongrass.

Fiori di Bach: Rock Water, Oak.

Fitoterapia: Achillea, Gramigna, Tarassaco, Altea, Frassino, Ribes Nigrum, Pinus Montana.

Naturopatia: seguire una corretta alimentazione, favorendo il consumo di cibi ricchi in Calcio e Vitamina D3. 
Alimenti consigliati: pesce azzurro, legumi (fagioli e ceci), uova, noci, mandorle, nocciole, rucola, cavoli, acqua minerale ad alto contenuto di calcio (Ferrarelle, Sangemini, Uliveto). 
Alimenti sconsigliati: sale da cucina e alimenti ricchi di sodio (troppo sodio aumenta la perdita di calcio), proteine (una dieta fortemente proteica aumenta la perdita di calcio con le urine), verdure ricche in fitati ed ossalati
(spinaci, barbabietole, prezzemolo, ecc.), alimenti integrali (un elevato consumo di fibre e di integratori a base di crusca combinati ad alimenti che contengono calcio, ne diminuiscono l’assorbimento intestinale), caffeina (aumenta la perdita di calcio con le urine), bevande alcoliche (diminuiscono l’assorbimento del calcio e l’attività delle cellule addette alla calcificazione).
Consigli: 
dato che la quasi totalità di Vitamina D viene sintetizzata a livello cutaneo, soprattutto per gli anziani che già soffrono di osteoporosi, è raccomandabile associare a una dieta equilibrata una giusta esposizione al sole. Fare esercizio fisico camminando almeno 30 minuti al giorno, 4-5 volte a settimana. Almeno 3 volte a settimana eseguire anche esercizi ginnici effettuati a terra e di rinforzo muscolare. Non fumare: il fumo è un nemico dell'osso. 

Integratori Utili:
Calcio, Magnesio, Vitamina D3. 
Articolazioni e Cartilagini. 
Multifattore. 

Omega - 3.
Vitamina C. 

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CALCIO - MAGNESIO - VITAMINA D3
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MULTIFATTORE
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OMEGA - 3
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VITAMINA C
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